domenica 22 dicembre 2013

io mi sto preparando....è questa la novità!

fine anno, primi giorni di vacanze natalizie, e come tutti gli anni....per me è tempo di bilanci. è stato un anno faticoso, non lo nego, legato a grandi preoccupazioni sul futuro, su che cosa potrà capitare, su quando qualcosa si smuoverà e si potrà pensare di nuovo con fiducia a un domani...possibilmente migliore.
e come ogni fine anno ascolto l'anno che verrà ovvero 'caro amico ti scrivo' che mi piace da sempre - la cantavo da bambina - e mi diverte, nella sua semplicità.

il 2013 è stato anche un anno di coaching, con immense difficoltà per 'combattere' le ritrosie e la diffidenza delle persone, con grandi apprendimenti fatti e ancora molti da fare, con piccole e per me enormi soddisfazioni. la sensazione è quella di avere a disposizione uno strumento potente, di supporto, di accompagnamento, che a me stessa ha totalmente cambiato la visione del mondo e di me e che, perché poco diffuso, perché spesso esageratamente caro, perché molte volte divulgato in modo falso e tendenzioso da persone che lo spacciano per 'sei bravo sei bello ce la fai, l'importante è che ci credi e fatti un gran bell'applauso', non interessa, viene tenuto distante, viene addirittura temuto. e mi spiace. mi spiace perché credo che sia proprio in periodi di crisi come questi, quelli in cui le persone si affacciano a grandi cambiamenti di vita (la perdita del lavoro, il doversene reinventare uno nuovo, l'incertezza di poterlo mantenere, la paura per il futuro dei propri figli, la rabbia nel vedere le ingiustizie del mondo in cui viviamo sentendoci impotenti....), che il coaching può dare un supporto concreto affinché le persone non si rassegnino, non si sentano fallite, pensino a cose nuove, tirino fuori il meglio di sé, si interroghino e agiscano.
buon natale e buon 2014 di cambiamento a tutti!
'vedi caro amico cosa si deve inventare
per poterci ridere sopra,                             
per continuare a sperare.
e se quest'anno poi passasse in un istante,
vedi amico mio
come diventa importante
che in questo istante ci sia anch'io.
l'anno che sta arrivando tra un anno passerà
io mi sto preparando è questa la novità'








domenica 24 novembre 2013

vittime...o responsabili?


oramai lo sapete, vasco per me è sempre vasco, mi piace per diversi motivi...tanti! questa domenica sera ascolto domenica lunatica!
e com'è simpatica questa vita così...lunatica!!!!!!
 

in coaching c'è una distinzione 'principe' tra vittima e responsabile, non intesi nel senso italiano del termine. vittima è chi colloca fuori di sé i problemi (c'è la crisi economica, mia suocera è invadente, il mio capo è ingiusto, il mio vicino di casa è un rompi....scatole). chi si atteggia a vittima, non sentendosi parte del problema, non può sentirsi nemmeno parte della soluzione del problema e attende che siano gli eventi o gli altri a cambiare (la crisi finirà, la suocera capirà, il capo verrà folgorato sulla via di damasco...) e nel frattempo passa il suo tempo nella lamentazione. l'atteggiamento del responsabile, inteso qui come persona abile a rispondere, è quello di riformulare il problema su di sé, a prendersi carico del problema e di conseguenza intraprendere azioni volte a risolvere il problema (IO sono preoccupato per la crisi economica e devo trovare un nuovo modo di vendere i miei prodotti, IO mi sento invaso quando mia suocera si autoinvita a casa nostra e gliene voglio parlare, IO sento di meritarmi una promozione che voglio assolutamente chiedere al mio capo, IO sono infastidito dal mio vicino di casa ogni volta che mi interpella per un problema che a me non pare importante: la prossima volta non gli aprirò la porta...).
in questa canzone c'è a mio avviso un bellissimo walzer tra l'atteggiamento vittima e quello responsabile:
'È solo colpa mia
è...solo colpa mia 
(responsabile)

accidenti all'ipocrisia....
alla malinconia
alla noia che ci prende....
e che non va più via!!!
eeeeeeeeeeeeeeeehhhhhhhhhhhh!!!!!!!!
com'è simpatica!?!.....
questa vita
così "lunatica"!?....
(vittima)
.

....non far del male a te!...
....questo lo devo fare!
lo devo fare perché!
...tu non hai fatto niente di male...
ed hai ragione te!
quando dici che sono un bambino
e che non sono "maturo"!?....
....ed hai vent'anni di meno!
eeeeeeeeeeeehhhhhhhhhhhhh!!!!!!! 
(responsabile)

com'è simpatica!?!
questa "domenica"
così complicata!.....
(vittima)

....dimenticavo che
voglio che sei tranquilla
e ti prometto che
uscirò dalla tua vita
talmente piano che...
quando ti sveglierai....
non te ne accorgerai...
...vedrai....
eeeeeeeeeeeehhhhhhhhhhhh!!!!!!!!
(responsabile)

com'è simpatica
questa domenica
così "lunatica"!
eeeeeeeeeeehhhhhhhhhhhh!!!!!!!!
com'è simpatica
questa vita
così complicata.....
eeeeeeeeeeeeehhhhhhhhhh!!!!!!!!! 
(vittima)

 
nei problemi quotidiani della vita, vi atteggiate a vittime o a responsabili? :-)

domenica 17 novembre 2013

che poi alla fine...che cosa vuoi davvero per te?

dopo il concerto di renato zero, durante il quale ancora trentottenne mi son scoperta un po' sorcina nell'animo, ascolto spesso i suoi pezzi...sono presa dalla smania di conoscere i testi....nonché la sarta personale del cantante che ha veramente tutte la mia ammirazione.
stasera ne ascolto una sua, che pare molto leggera e piacevole: ancora qui
'Ma finalmente arriva
il giorno che tu fai pace con te
Capire il vento, la ragione

il momento
Spogliarsi di ogni incertezza

inseguire un canto
Anche se per gli altri sarà follia'


praticando come coach, mi trovo spesso a porre la fatidica domanda 'che cosa vuoi davvero per te?', rispetto ad un problema che la persona mi ha illustrato. a me è sempre parsa una domanda schietta e anche di risposta....semplice e lineare.
bene, la maggior parte delle persone con cui pratico non mi sa rispondere oppure è necessario loro un lungo momento di silenzio e riflessione per poi poter incominciare a ipotizzare di poter pensare in teoria che forse vorrebbero qualcosa e non son proprio sicuri...e comunque non sanno bene bene che cosa:-)
mi sono fatta l'impressione, e non solo come coach, che la nostra generazione non sia stata educata a chiedersi 'che cosa voglio farmene della mia vita? cosa mi farebbe dire che sono contento di me? che cosa mi fa piacere?'...figuriamoci poi se siamo stati abituati a mettere in pratica azioni che ci portino verso quello che vogliamo essere e fare....sia mai! ci si muove un po' seguendo il 'si fa così, è normale, è giusto, lo fanno tutti' senza porsi grandi interrogativi.
amici, fatevi sempre tante domande e abituate i vostri figli a chiedersi che cosa vogliano, che cosa li renda felici di sè....la vita, per come la vedo io, è un mondo di possibilità....non seguiamo la massa senza esplorare le possibilità che interessano a noi!

giovedì 24 ottobre 2013

il suicidio di una relazione: il sincericidio!

stasera ascolto un pezzo di arisa...una donna che mi ha sempre ispirato molta autoironia...e che parla di...sincerità!
 
'Sincerità
Scoprire tutti i lati deboli
Avere sogni come stimoli
Puntando all'eternità
Adesso tu sei mio
E ti appartengo anch'io
E mano nella mano dove andiamo si vedrà'
studiando coaching ho scoperto un termine nuovo, che mi ha molto colpita...perché l'ho collegato subito ad alcune persone che ho incontrato e che incontro nella mia vita....questo termine è 'sincericidio' che sta a indicare chi considera la sincerità a tutti i costi come valore assoluto imprescindibile e superiore a qualsiasi cosa. chi fa sincericidio, non mette filtro tra quello che pensa e quello che dice e, in nome della sincerità come valore universale, si sente in dovere di dirti tutto ciò che di negativo pensa di te e si aspetta pure che tu sia contenta come una pasqua...perché ti ha detto quello che pensa con coraggio...solitamente quando non gli viene minimamente richiesto. insomma, il sincericida ci va giù pesante con i giudizi e con i commenti, senza minimamente mettere attenzione alle conseguenze di quello che sta dicendo sul rapporto con l'altra persona. il sincericida spesso viene allontanato e si interroga sul perché sia solo o gli altri lo mandino gentilmente a c.....uel paese, visto che nella sua ottica è stato corretto e estremamente onesto: è il mondo a non essere pronto ad accoglierlo! in pratica, mette in atto deliberatamente l'omicidio delle relazioni con gli altri.
la sincerità è dire quello che si pensa, ponderando prima il modo nel quale esprimersi, le parole, il tono....in modo che un messaggio, anche negativo, possa essere accolto dall'altro senza minare le basi di un rapporto. essere sinceri a volte corrisponde a non dire ciò che non si pensa. in fin dei conti, a volte si può essere sinceri anche tacendo. 
viva la sincerità e abbasso il sincericidio!!!

domenica 13 ottobre 2013

errare....è umano!

confesso che le canzoni di de gregori non mi abbiano mai particolarmente attirata; credo sia perché io apprezzo le cose molto semplici e lineari....ad esempio...io mi chiedo come si faccia ad intitolare questa canzone la leva calcistica della classe '68 e non pensare di intitolarla semplicemente 'nino'  al massimo, al massimo, proprio volendo allungarla, 'nino non aver paura'....
 
poco importa il titolo...stasera la ascolto:
'Nino cammina che sembra un uomo,
con le scarpette di gomma dura,
dodici anni e il cuore pieno di paura.
Ma Nino non aver paura a sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia'

e ci trovo un concetto di coaching a me caro, che è la distinzione tra fallimento ed errore. ve la faccio breve: chi, quando sbaglia, si sente colpito nella persona, nel suo essere, vive lo sbaglio come fallimento e si dice 'sono un fallito'; chi vive lo sbaglio come qualcosa di umano e di intrinsecamente legato al suo fare, si dice 'ho fatto un errore'. chi vive gli sbagli come errori, vede anche nell'errore una fonte di apprendimento per il futuro, per non ripetere lo stesso errore un'altra volta ad esempio. chi vive lo sbaglio come un fallimento personale, vivrà nella paura di sbagliare e continuerà sempre a percorrere le stesse strade, che portano a risultati sicuri, senza innovarsi, senza rischiare di provare vie nuove, annientando la creatività e la fantasia. la frase della canzone in me evoca proprio questo concetto 'non aver paura di sbagliare'....in quanto l'errore capita a tutti, è legato al nostro essere imperfetti nelle cose che facciamo; 'un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo, dalla fantasia'.....ovvero il valore che riconosciamo ad una persona non si modifica tanto in base agli errori che commette nelle cose che fa, quanto da 'come è'...coraggioso, altruista, fantasioso....
e allora: concediamoci che possiamo sbagliare e accettiamo che gli altri possano sbagliare, come noi...e impariamo dagli errori senza viverli come fallimenti. in fondo...'errare è umano'!

sabato 5 ottobre 2013

il sogno in un....poster!

Notizia di oggi: i ladri hanno svaligiato la casa di baglioni e nel frattempo lui ha la faringite per cui annulla tutti i concerti fino a marzo prossimo...i torinesi che in pieno ottobre aspettavano di sentirlo giovedì cantare all'aperto in piazza castello se ne facciano una ragione: almeno la faringite loro se la risparmieranno. io avrei già la mia interpretazione psicosomatica del suo malessere e la tengo per me.
Baglioni....claudio...l'unico uomo che ha la capacità di ringiovanire e di diventare sempre più fi---.......interessante! guardate qua:
 
ed è sempre lui eh....non l'hanno sostituito! una delle poche cose che in italia possiamo dire che siano migliorate nel tempo!
comunque....conosco poco la discografia immensa di baglioni...ciononostante alcuni must pure io li conosco. come augurio per la guarigione dalla faringite, stasera ascolto poster .....dove come solito baglioni non risparmia la voce...e allora ce l'aveva, bella chiara...il testo in mente un po' meno, che a metà si confonde e deve ripigliarsi....e lo perdoniamo:-)
 
'Un poster che qualcuno ha già scarabocchiato
dice "Vieni in Tunisia:
c'è un mare di velluto ed una palma
e tu che sogni di fuggire via...
di andare lontano, lontano...
E da una radiolina accesa
arrivano le note di un'orchestra jazz
Un vecchio con gli occhiali spessi un dito
cerca la risoluzione a un quiz.
Due donne stan parlando
con le braccia piene di sacchetti dell'UPIM
E un giornale è aperto sulla pagina dei films
'

In coaching e anche in italiano, questo si chiama sogno....sognare di rifarsi una vita nuova, di andare lontano, prendendo spunto da un'immagine pubblicitaria....sognare fa bene, ci consola, ci aiuta e il tutto resta solo e comunque un sogno appunto. quando invece ci mettiamo in moto per realizzare davvero il nostro sogno e farlo diventare realtà, magari dandoci dei tempi, il sogno si trasforma in 'visione'. intraprendiamo delle azioni che passo a passo ci portino verso quel luogo, verso quella situazione che prima erano solo nei nostri sogni. siamo disposti ad attivarci, a rischiare...riusciamo ad immaginarci già là...contenti.
io ho tanti sogni....e ad ora ho una visione di me fra 4 o 5 anni. mi sto muovendo, a fatica, per arrivarci. magari durante il cammino la visione cambierà....se 18 anni sono pochi per promettersi il futuro, 4 anni sono troppi per non cambiare idea per una persona poco lineare come me!
auguro a tutti di superare le proprie paure e i propri giudizi negativi (non ce la farò, è impossibile, non ci provo nemmeno, sarebbe bello ma...) e di prendere un sogno e trasformarlo in visione....come prendere quel poster della tunisia e farlo diventare un biglietto aereo per tunisi!

domenica 29 settembre 2013

siamo tutti legittimi....e il cielo è sempre più blu!

'Nel momento in cui pretendiamo di avere accesso alla realtà oggettiva, ci appropriamo della verità, non accettiamo la legittimità del mondo dell'altro e lo neghiamo in maniera irresponsabile, senza farci carico delle nostre emozioni. Al massimo, ammettiamo la presenza temporanea dell'altro, tollerando il suo errore.
La tolleranza è una negazione rinviata. Tollerare significa sostenere che l'altro è in errore, ma che gli si permette di restare in errore per un certo periodo.
Se mi incontro con l'altro da una posizione nella quale pretendo di avere un accesso privilegiato alla realtà, l'altro deve fare quello che dico o è contro di me. Invece, se mi trovo con l'altro, consapevole di non avere né di poter avere accesso ad una realtà trascendente indipendente dal mio osservare, l'altro è legittimo come me, e la sua realtà è legittima come la mia, anche se non mi piace e mi appare minacciosa per la mia esistenza e per quella dei miei figli. Non solo, posso decidere di agire contro l'altro e la realtà che configura con il suo vivere, ma lo farò sotto la mia responsabilità e volontà, non perché lui o lei è in errore.
Nella negazione dell'altro sono sempre irresponsabile, perché è la 'realtà' che lo nega, non io'
(humberto maturana)
 
amo rino gaetano e tutte le sue canzoni, credo nessuna esclusa....e mi piace riascoltare spesso ma il cielo è sempre più blu 
 
'chi ha torto o ragione, chi è Napoleone
chi grida "al ladro!", chi ha l'antifurto
chi ha fatto un bel quadro, chi scrive sui muri
chi reagisce d'istinto, chi ha perso, chi ha vinto
chi mangia una volta, chi vuole l'aumento
chi cambia la barca felice e contento
chi come ha trovato, chi tutto sommato
chi sogna i milioni, chi gioca d'azzardo
chi parte per Beirut e ha in tasca un miliardo
chi è stato multato, chi odia i terroni
chi canta Prévert, chi copia Baglioni'



Quando mi ritrovo a parlare con qualcuno del concetto di 'legittimo altro' così ben espresso da maturana in quelle poche frasi e che a me personalmente ha aperto un nuovo mondo, per ora è sempre o quasi finita in rissa o comunque in...'legittimo l'altro sì, ma esclusi tizio, caio e sempronio a cui darei una sprangata sui denti'...che equivale a dire che per ora non ho trovato ancora nessuno che a conti fatti si trovi completamente concorde nel ritenere legittimi gli altri, nessuno escluso, con le proprie idee e le proprie azioni. Per statistica, visto che credo di averne parlato con quasi un centinaio di persone, proprio perché a me questo concetto attira molto e lo trovo di portata rivoluzionaria nella sua semplicità, le categorie considerate illegittime di esistere e in quanto tali andrebbero per alcuni anche eliminate fisicamente sono (in questo preciso ordine): berlusconi e chi ha votato almeno una volta berlusconi, gli zingari, chi maltratta i bambini, chi maltratta le donne, chi mangia carne per chi non la mangia, chi fuma per chi non fuma....se volete, aggiungetene altre, che sono curiosa di ampliare il campione esaminato!
fermo restando che chi maltratta qualcun altro io auspico debba essere punito severamente dalla legge e non linciato dalla folla, per il resto, quello che mi pare sfugga del concetto di legittimo altro è il passaggio su 'posso decidere di agire contro l'altro e la realtà che configura con il suo vivere, ma lo farò sotto la mia responsabilità e volontà, non perché lui o lei è in errore'....qui il ragionamento non piace più...ci si appella a principi assoluti superiori.
senza pensare a situazioni estreme, avendo fatto scelte di vita che sentivo mie e completamente controcorrente, rifletto su tutte le volte che mi sono sentita illegittima agli occhi giudicanti degli altri che mi sono venuti a spiegare, non sollecitati, che ero in errore, prima per aver scelto di non sposarmi e poi per aver scelto di non avere figli.
io credo che su questa grande barca che è la vita ci sia posto per tutti e che vivremmo tutti meglio se facessimo nostro nel profondo il concetto di legittimo altro.
e che ora si scateni pure l'ennesima rissa!!!!!

sabato 14 settembre 2013

questione di....fiducia!


una tra le mie canzoni preferite in assoluto (notate l'incoerenza intrinseca)...è giudizi universali di bersani (il cantante....). come potete vedere, il video è a mio avviso a dir poco imbarazzante, come tutti i suoi. del resto..la canzone invece mi piace...parecchio da sempre!
 

'potrei, ma non voglio
fidarmi di te
io non ti conosco
e in fondo non c'è
in quello che dici
qualcosa che pensi
sei solo la copia
di mille riassunti'

che ai concerti metà pubblico urla 'VORREI, MA NON POSSO' (quelli che pensano a quale auto vorrebbero comprarsi) e l'altra metà (i cultori del cantante) 'POTREI, MA NON VOGLIO' rovinando tutta l'atmosfera e facendola scivolare in comicità...che ai concerti di bersani va bene anche così...non stona perché sono concerti dove solitamente si ride!
la fiducia....fidarsi di un'altra persona...cosa alquanto complicata anche se io credo che l'aspetto più complicato sia ridare fiducia a chi non si è comportato come ci aspettavamo, a chi ci ha deluso, a chi ha appunto 'tradito' la nostra fiducia.
in coaching si dice che la fiducia poggi su tre pilastri: la competenza (ad esempio...ho fiducia in mia mamma e mio papà in quanto riconosco loro le 'competenze' dei genitori...aspetta va che l'esempio non è esattamente calzante, non si identifica quasi nessuno...ho fiducia nel mio capo perché gli riconosco molte competenze nel suo ambito lavorativo...ecco questo va meglio), l'affidabilità (quando penso che, se dici che farai una cosa, la farai veramente....) e la sincerità (quando penso che, se dici una cosa, è perché la pensi veramente e soprattutto quando credo che tu non dica quello che non pensi...'e in fondo non c'è in quello che dici qualcosa che pensi'...ecco perché non mi fido!).
come ricostruire nel tempo la fiducia tradita, in amicizia, in amore, nei rapporti di lavoro? io credo sia un processo lungo e faticoso per ambo le parti, me lo immagino proprio come tirare di nuovo su una colonna, pietra per pietra, un po' per volta....e spero che mai si finisca ad essere solo la copia di mille riassunti!

giovedì 29 agosto 2013

esplicitiamo ciò che ci pare ovvio!

'-magda, tu mi adori?
-sì
-e allora lo vedi che la cosa è reciproca?'
(bianco rosso e verdone)

oggi ascolto una playlist di vasco e mi diverte sempre molto non l'hai mica capito!, nonostante il passare degli anni.

Lui continua a ripetere alla sua ragazza 'ti voglio bene, non l'hai mica capito...ti voglio bene lascia stare il vestito...ti voglio bene non cambiare discorso, dai non scherzare...ti voglio bene nonostante tutto...ti voglio!'

ogni tanto mi soffermo a pensare a quante volte non dico qualcosa, perché la do per scontata, per ovvia...perché non c'è tempo...e tanto poi c'è tempo di parlare del fatto che piova. quante volte non diciamo un 'ti voglio bene! o un 'ti amo!'....eppure quanto piacere ci fa quando lo dicono a noi! perché sarà anche dato per scontato....ma sentircelo ricordare ogni tanto...è un gran piacere!
 


sabato 24 agosto 2013

saper creare il contesto...per un buon dialogo!

in una sessione di coaching, come a dire il vero in ogni dialogo della nostra vita, è importante - anzi fondamentale - saper 'creare contesto'....saper cioè creare le premesse per un dialogo sereno, chiaro, aperto....dove l'altro si senta...accolto, ascoltato, non giudicato.


spesso nella fretta, ci dimentichiamo persino di anteporre un 'come va?' o un 'hai 5 minuti per parlare' ai nostri dialoghi dettati dalla fretta...
ecco come si crea un 'signor' contesto in bambolina e barracuda:-) in effetti....il contesto creato è perfetto...la fine della storia molto meno...c'est la vie:-)

'mettiti a sedere, cosa vuoi da bere?
quello che c'è purche' sia forte
torno tra un momento!

(cerco un argomento...recitare la mia parte)
gia' perche' c'e sempre una parte da recitare
si farebbe un secolo prima per lei e per lui
se lei tornasse vestita soltanto del bicchiere'
 

domenica 18 agosto 2013

amore e psiche? per me è meglio...amore e vulnerabilità!

aprile 2006...torino...il mio primo concerto di ligabue. magnifico...e non solo il concerto, anche ligabue! in genere preferisco le sue canzoni rock (un po' rock...ok), anche se non disdegno quelle più...lente.
in quel concerto ligabue aveva introdotto 'metti in circolo il tuo amore' con un bel pensiero rivolto al piccolo tommaso di casalbaroncolo...gli animi in quei giorni erano scossi da quella terribile vicenda.
nella folla...ci sono anche io, che canto: metti in circolo il tuo amore 

'e ti sei opposto all'onda
ed e' lì che hai capito
che piu' ti opponi e piu' ti tira giu'
e ti senti ad una festa per cui non hai l'invito
per cui gli inviti adesso falli tu
metti in circolo il tuo amore
come quando dici perche' no
metti in circolo il tuo amore
come quando ammetti non lo so
come quando dici perche' no'


oggi lo riascolto e ci trovo una bellissima descrizione dell'amore come dichiarazione di vulnerabilità...amore è come dire non lo so....è come dire perché no!
e ricordo anni fa quanto sia stato bello potersi dichiarare per la prima volta assolutamente vulnerabile, aver ammesso che in fondo...aver dato da sola in bianco a casa, aver aggiustato i tubi dell'acqua, aver cambiato una gomma bucata leggendo il libretto d'istruzioni ed essere sopravvissuta sola per 15 gg con la varicella chiusa in casa senza voler chiedere aiuto a nessuno....erano stati modi di dimostrare a me stessa che sapevo cavarmela sempre e comunque e che non mi avevano portato poi così tanti vantaggi nella vita.
che nella vita si può anche chiedere aiuto e gli amici accorrono, così come accorro io con piacere da loro se mi chiamano nei loro momenti di difficoltà! che dichiarare un non so, un perché no, un ho bisogno di te....ci avvicina agli altri e apre noi stessi e il mondo intorno a noi all'amore.
e mettiamolo un po' in circolo l'amore!

mercoledì 14 agosto 2013

il risentimento...anche no!

ho cominciato ad amare la musica di vasco e il personaggio 'vasco' forse tardi...prima ho dovuto combattere qualche pregiudizio. mi ricordo solo che allora fui letteralmente illuminata da un'intervista del grande mollica a vasco...dove lui parlava del passato, la droga, le anfetamine, la galera....incitava gli ascoltatori a non ripetere le esperienze che aveva fatto lui, ammetteva i suoi errori e spiegava come da questi errori avesse imparato cose importanti. così ho iniziato a seguire la sua musica, la sua storia, riascoltandomi le interviste di mollica...tutte eccezionali dal mio punto di vista. piccoli capolavori. oggi non potrei perdermi un suo concerto a torino o dintorni.....
non c'è sua canzone che mi lasci indifferente, che non mi faccia riflettere su qualche cosa....anche piccola. 
sono di parte? ok: per me è l'unico cantante che abbia saputo rendere la depressione, le paure, l'ansia nelle sue canzoni, con una potenza tale da sentirmene parte.
ed è riuscito a farlo secondo me perché ha ammesso con grande umanità e sincerità di esserci dentro lui stesso: ha dichiarato la sua vulnerabilità...il rocker di zocca! già uno che si definisce una rockstar ovvero il rocker di zocca....non può che attirare la mia assoluta simpatia! viva il Kom:-)
non potrei mai stabilire quale sia la canzone sua che io preferisco...'le preferisco tutte' a modo loro!
oggi riascolto 'io no'...eccola qui: IO NO!
e i pensieri, sul pezzo
quando penso a come
mi hai preso in giro pero'
non capisco come
che cos'è che tu e un'altra no
io no io no io no
io non ti perdonero'
io no io no vedrai che...
io no io no io no
io non ti perdonero'

vanno subito al risentimento e a quanto e a quanto intensamente io abbia vissuto risentimento nei miei primi trent'anni di vita. con la consapevolezza di oggi, so che allora non avrei potuto fare diversamente. con la consapevolezza di oggi, mi spiace di aver perso molto tempo ed energie a coltivare il mio risentimento, ad aspettarmi un 'vai bene come sei' proprio dalle persone a cui non andavo bene per come avevo scelto di vivere! è che in fondo non ci credevo nemmeno io di poter andar bene così come ero...e ciò è stato estremamente logorante. e che altro risentimento nella mia vita...non lo voglio provare...grazie!

abbandonare il risentimento dal mio punto di vista non coincide necessariamente col perdonare (cosa peraltro a cui sono arrivata)....diciamo che lo vedo molto più vicino all'accettare...accettare che le cose siano andate in un certo modo e che con tutta probabilità non sarebbero potute andare meglio se ci fossimo impegnati di più....è che semplicemente le cose vanno anche un po' dove vogliono andare e noi...lasciamole andare...che non sempre possiamo dirigerle dove ci piace!

martedì 6 agosto 2013

la dichiarazione del no

il grande lucio dalla e francesco de gregori (che già avete intuito....mi piace meno) nel 79 cantavano 'cosa sarà', una canzone a mio parere molto piacevole e che riascolto sempre volentieri. mi mette allegria per il ritmo e mi genera, ogni volta che l'ascolto, nuove riflessioni, a seconda della parte del testo che mi colpisce.

eccola qua, che la riascolto: cosa sarà
 
Così a volte mi soffermo sull'immagine di lui che appoggia la bici al muro e passeggia chiacchierando con un amico incontrato per caso, altre volte mi colpisce il bacio non dato, altre ancora la bottiglia che ti ubriaca anche se non l'hai bevuta....che mi fa ridere perché in genere a me capita che me la sono bevuta! :-)
l'altra sera la mia attenzione è stata attirata dalla frase
'cosa sarà
che ci fa uscire di tasca
dei no, non ci sto!'
eccola lì, una dichiarazione del no vera e propria di cui non mi ero mai accorta!
e così ho cominciato a pensare alle volte in cui nella mia vita ho rivendicato i miei no, a quelle in cui ho preferito tacere perché il costo da pagare sarebbe stato troppo alto, a come, se tornassi indietro con la consapevolezza di oggi, direi molti più no nella mia vita, ai no che vorrei dire e non sto dicendo....
e a questa domanda che resta aperta 'cosa sarà che ci fa uscire di tasca dei no, non ci sto!'?

sabato 3 agosto 2013

il progetto di conversazione....

in un progetto di conversazione, è importante focalizzarsi e fare chiarezza sui contenuti che si vorranno esprimere e sulle modalità del colloquio (tono di voce, postura....)

ecco come il ragionieri Fantozzi si prepara a discutere col panettiere abatantuono, che 'insidia la sua signora' :-)

fantozzi e il progetto di conversazione