martedì 6 agosto 2013

la dichiarazione del no

il grande lucio dalla e francesco de gregori (che già avete intuito....mi piace meno) nel 79 cantavano 'cosa sarà', una canzone a mio parere molto piacevole e che riascolto sempre volentieri. mi mette allegria per il ritmo e mi genera, ogni volta che l'ascolto, nuove riflessioni, a seconda della parte del testo che mi colpisce.

eccola qua, che la riascolto: cosa sarà
 
Così a volte mi soffermo sull'immagine di lui che appoggia la bici al muro e passeggia chiacchierando con un amico incontrato per caso, altre volte mi colpisce il bacio non dato, altre ancora la bottiglia che ti ubriaca anche se non l'hai bevuta....che mi fa ridere perché in genere a me capita che me la sono bevuta! :-)
l'altra sera la mia attenzione è stata attirata dalla frase
'cosa sarà
che ci fa uscire di tasca
dei no, non ci sto!'
eccola lì, una dichiarazione del no vera e propria di cui non mi ero mai accorta!
e così ho cominciato a pensare alle volte in cui nella mia vita ho rivendicato i miei no, a quelle in cui ho preferito tacere perché il costo da pagare sarebbe stato troppo alto, a come, se tornassi indietro con la consapevolezza di oggi, direi molti più no nella mia vita, ai no che vorrei dire e non sto dicendo....
e a questa domanda che resta aperta 'cosa sarà che ci fa uscire di tasca dei no, non ci sto!'?

3 commenti:

  1. grande magic oscar (l'uomo più riluttante al coaching che io conosca:-)) che tira fuori di tasca il suo no non ci sto! bravo...e ironico!

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  2. Il tuo post mi ha fatto pensare a quelli che dicono sempre SI poi non concludono nulla, non si impegnano. Quel SI e' un NO che non si sa dire. Per il costo alto (come dici tu), perche' si ha timore di offendere l'altro pensando che non possa accettare un NO (di fatto in questa paura, secondo me, proiettiamo prima di tutto la nostra stessa incapacita' di saper accettare (non tollerare...) il no degli altri...). Ricordo nella mia vita di aver detto tanti si e di aver sempre mantenuto gli impegni, anche quando mi rendevo conto che dell'impegno preso non me ne poteva fregare di meno e non ne avevo voglia. Se tornassi indietro (il senno di poi lo so e' una "scienza esatta") direi tanti no. Tanti sani (per me) no. Guardo con gli occhiali di adesso e rivedo comunque tanti no mai detti ma agìti. Il no ad adeguarmi ad alcune regole della societa'. Il no ad accettare e agire il mondo dei "furbi". Tanti altri no agiti e non dichiarati. Adesso dichiaro e agisco. A parte quando non so fruire dei miei strumenti... allora faccio una cosa che mi serve: mi prendo del tempo... :-) zacris

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