giovedì 24 ottobre 2013

il suicidio di una relazione: il sincericidio!

stasera ascolto un pezzo di arisa...una donna che mi ha sempre ispirato molta autoironia...e che parla di...sincerità!
 
'Sincerità
Scoprire tutti i lati deboli
Avere sogni come stimoli
Puntando all'eternità
Adesso tu sei mio
E ti appartengo anch'io
E mano nella mano dove andiamo si vedrà'
studiando coaching ho scoperto un termine nuovo, che mi ha molto colpita...perché l'ho collegato subito ad alcune persone che ho incontrato e che incontro nella mia vita....questo termine è 'sincericidio' che sta a indicare chi considera la sincerità a tutti i costi come valore assoluto imprescindibile e superiore a qualsiasi cosa. chi fa sincericidio, non mette filtro tra quello che pensa e quello che dice e, in nome della sincerità come valore universale, si sente in dovere di dirti tutto ciò che di negativo pensa di te e si aspetta pure che tu sia contenta come una pasqua...perché ti ha detto quello che pensa con coraggio...solitamente quando non gli viene minimamente richiesto. insomma, il sincericida ci va giù pesante con i giudizi e con i commenti, senza minimamente mettere attenzione alle conseguenze di quello che sta dicendo sul rapporto con l'altra persona. il sincericida spesso viene allontanato e si interroga sul perché sia solo o gli altri lo mandino gentilmente a c.....uel paese, visto che nella sua ottica è stato corretto e estremamente onesto: è il mondo a non essere pronto ad accoglierlo! in pratica, mette in atto deliberatamente l'omicidio delle relazioni con gli altri.
la sincerità è dire quello che si pensa, ponderando prima il modo nel quale esprimersi, le parole, il tono....in modo che un messaggio, anche negativo, possa essere accolto dall'altro senza minare le basi di un rapporto. essere sinceri a volte corrisponde a non dire ciò che non si pensa. in fin dei conti, a volte si può essere sinceri anche tacendo. 
viva la sincerità e abbasso il sincericidio!!!

domenica 13 ottobre 2013

errare....è umano!

confesso che le canzoni di de gregori non mi abbiano mai particolarmente attirata; credo sia perché io apprezzo le cose molto semplici e lineari....ad esempio...io mi chiedo come si faccia ad intitolare questa canzone la leva calcistica della classe '68 e non pensare di intitolarla semplicemente 'nino'  al massimo, al massimo, proprio volendo allungarla, 'nino non aver paura'....
 
poco importa il titolo...stasera la ascolto:
'Nino cammina che sembra un uomo,
con le scarpette di gomma dura,
dodici anni e il cuore pieno di paura.
Ma Nino non aver paura a sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia'

e ci trovo un concetto di coaching a me caro, che è la distinzione tra fallimento ed errore. ve la faccio breve: chi, quando sbaglia, si sente colpito nella persona, nel suo essere, vive lo sbaglio come fallimento e si dice 'sono un fallito'; chi vive lo sbaglio come qualcosa di umano e di intrinsecamente legato al suo fare, si dice 'ho fatto un errore'. chi vive gli sbagli come errori, vede anche nell'errore una fonte di apprendimento per il futuro, per non ripetere lo stesso errore un'altra volta ad esempio. chi vive lo sbaglio come un fallimento personale, vivrà nella paura di sbagliare e continuerà sempre a percorrere le stesse strade, che portano a risultati sicuri, senza innovarsi, senza rischiare di provare vie nuove, annientando la creatività e la fantasia. la frase della canzone in me evoca proprio questo concetto 'non aver paura di sbagliare'....in quanto l'errore capita a tutti, è legato al nostro essere imperfetti nelle cose che facciamo; 'un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo, dalla fantasia'.....ovvero il valore che riconosciamo ad una persona non si modifica tanto in base agli errori che commette nelle cose che fa, quanto da 'come è'...coraggioso, altruista, fantasioso....
e allora: concediamoci che possiamo sbagliare e accettiamo che gli altri possano sbagliare, come noi...e impariamo dagli errori senza viverli come fallimenti. in fondo...'errare è umano'!

sabato 5 ottobre 2013

il sogno in un....poster!

Notizia di oggi: i ladri hanno svaligiato la casa di baglioni e nel frattempo lui ha la faringite per cui annulla tutti i concerti fino a marzo prossimo...i torinesi che in pieno ottobre aspettavano di sentirlo giovedì cantare all'aperto in piazza castello se ne facciano una ragione: almeno la faringite loro se la risparmieranno. io avrei già la mia interpretazione psicosomatica del suo malessere e la tengo per me.
Baglioni....claudio...l'unico uomo che ha la capacità di ringiovanire e di diventare sempre più fi---.......interessante! guardate qua:
 
ed è sempre lui eh....non l'hanno sostituito! una delle poche cose che in italia possiamo dire che siano migliorate nel tempo!
comunque....conosco poco la discografia immensa di baglioni...ciononostante alcuni must pure io li conosco. come augurio per la guarigione dalla faringite, stasera ascolto poster .....dove come solito baglioni non risparmia la voce...e allora ce l'aveva, bella chiara...il testo in mente un po' meno, che a metà si confonde e deve ripigliarsi....e lo perdoniamo:-)
 
'Un poster che qualcuno ha già scarabocchiato
dice "Vieni in Tunisia:
c'è un mare di velluto ed una palma
e tu che sogni di fuggire via...
di andare lontano, lontano...
E da una radiolina accesa
arrivano le note di un'orchestra jazz
Un vecchio con gli occhiali spessi un dito
cerca la risoluzione a un quiz.
Due donne stan parlando
con le braccia piene di sacchetti dell'UPIM
E un giornale è aperto sulla pagina dei films
'

In coaching e anche in italiano, questo si chiama sogno....sognare di rifarsi una vita nuova, di andare lontano, prendendo spunto da un'immagine pubblicitaria....sognare fa bene, ci consola, ci aiuta e il tutto resta solo e comunque un sogno appunto. quando invece ci mettiamo in moto per realizzare davvero il nostro sogno e farlo diventare realtà, magari dandoci dei tempi, il sogno si trasforma in 'visione'. intraprendiamo delle azioni che passo a passo ci portino verso quel luogo, verso quella situazione che prima erano solo nei nostri sogni. siamo disposti ad attivarci, a rischiare...riusciamo ad immaginarci già là...contenti.
io ho tanti sogni....e ad ora ho una visione di me fra 4 o 5 anni. mi sto muovendo, a fatica, per arrivarci. magari durante il cammino la visione cambierà....se 18 anni sono pochi per promettersi il futuro, 4 anni sono troppi per non cambiare idea per una persona poco lineare come me!
auguro a tutti di superare le proprie paure e i propri giudizi negativi (non ce la farò, è impossibile, non ci provo nemmeno, sarebbe bello ma...) e di prendere un sogno e trasformarlo in visione....come prendere quel poster della tunisia e farlo diventare un biglietto aereo per tunisi!